All'epoca le gite della scuola e quelle organizzate da una signora del mio paesino erano per me avvenimenti che attendevo con entusiasmo
Negli anni '90 ero già grande ma ancora non mi ero resa conto di quanto fosse importante per me viaggiare e scoprire nuovi posti, anche se la passione per la geografia e il collezionare cartoline forse potevano farmelo capire.
Mi è capitato di riguardare vecchie fotografie e devo dire che negli anni '90 il mio modo di viaggiare era molto differente.
A casa di mia zia in Scozia |
Le mie abitudini di viaggio negli anni '90
All'epoca spesso non si sapeva bene quali attività si potessero fare o cosa si potesse vedere nella destinazione prescelta, salvo quelle indicate nelle brochure, mentre oggi sui portali turistici o dai diari di viaggio si trovano un'infinità d'informazioni.
Solitamente in quegli anni viaggiavo per andare a trovare parenti, che abitavano lontano, o amici di famiglia.
Ricordo in particolare un mio viaggio in Scozia dove soggiornai un mese a casa di mia zia.
Andai con loro in auto e, non essendoci ancora Google Map o altre app come maps.me, io feci da navigatore consultando la mappa cartacea.
Devo confessare che questa abitudine mi è rimasta e ancora oggi mi piace guardare la cartina e, avendo molto senso dell'orientamento, anche se la segnaletica non è così precisa non rischio di perdermi. Ricordo che percorremmo strade in Francia che i miei zii non avevano mai fatto!
Arrivati a Calais in tarda serata andammo di albergo in albergo a cercare una camera per la notte e la scelta ricadde su un hotel gestito da cinesi. La grande camera aveva la moquette piena di macchie e un bagno piccolissimo con porta a soffietto, per usare il lavabo bisognava tenerla aperta. La notte poi l'insegna al neon rischiarava la camera e non fu per me molto riposante.
La foto mi ritrae assieme a mia zia, la mia zia preferita, con i funghi che avevamo raccolto nei boschi scozzesi. Non mi sembrò vero di trovarne così tanti e senza dover camminare molto, a differenza di come faccio dalle mie parti quando mi inerpico per le montagne.
Al ritorno presi per la prima volta l'aereo e, non essendoci negli anni '90 le compagnie low cost, costò come un volo intercontinentale odierno.
Non avendo ancora Internet i voli dovevano essere prenotati tramite l'agenzia e così anche gli alberghi, in alternativa si doveva telefonare oppure cercare posto una volta giunti a destinazione.
Non si aveva la possibilità di fare un confronto dei prezzi o di leggere le recensioni, così il modo di viaggiare era un po' improvvisato e lasciato alla fatalità.
Un'abitudine che si sta perdendo è quella d'inviare cartoline mentre era una cosa che mi piaceva fare quando andavo lontano da casa, anche solo per un giorno. Quando le ricevevo ero felicissima perché sognavo tanti posti, dove speravo poi di andare, e questa emozione mi è rimasta ancora oggi.
Negli anni '90 i cellulari erano poco diffusi e perciò in viaggio si chiamava casa col telefono fisso, ora tra skype, smartphone, Whatsapp, email le possibilità di tenersi in contatto sono illimitate.
Voi preferite il modo di viaggiare odierno o avete nostalgia di quei tempi quando si facevano poche fotografie ma quando le si vedeva stampate tornavano alla mente le belle esperienze di viaggio?
Quella delle fotografie è una nota dolente del mio modo di viaggiare dagli anni '90 sino al decennio successivo perché capitava sempre qualche inconveniente. Praticamente non ho foto ricordo mentre oggi con le fotocamere digitali e lo smartphone posso fare tantissimi scatti e conservarli sul cloud e vederli quando e dove voglio.
Ho scritto i miei ricordi per partecipare a un'iniziativa del gruppo Facebook Travel Blogger Italiane con l'hashtag #viaggi90 ispirata dal post di The DAZ Box.
Sai che l'altro giorno pensavo con nostalgia proprio a quando, rientrata dalle mie vacanze, guardavo con aspettative nella buchetta della posta per recuperare tutte le cartoline ricevute! Credo di averle ancora tutte da qualche parte
RispondiEliminaHai ragione...era tutto un pò più complicato o forse più naia. Le telefonate ad ore prestabilite dai telefoni fissi me le ricordo bene. Una abitudine che non ho però perso è quella di mandare cartoline. Ogni viaggio che faccio, ne mando una al mio indirizzo ...come ulteriore ricordo
RispondiEliminaL'aereo, quello sconosciuto! 😂 Ricordo ancora che la prima gita scolastica all'estero è stata a Praga, viaggio in bus di 24 ore!
RispondiEliminaIo preferisco il modo degli anni '90, a esclusione dei costi dei voli aerei... Dolcissimo il tuo ricordo scozzese
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